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sabato 21 gennaio 2012

9 motivi per dire “NO”












9 motivi per dire “NO”
Il 19 ottobre scorso la Commissione XII della Camera ha approvato un emendamento che stabilisce principi e criteri per il recepimento della Direttiva europea 2010/63/UE (vivisezione) in Italia.

Denominato articolo 3-bis, ma conosciuto anche come emendamento Brambilla, a giorni deve ricevere l’imprimatur – oppure le modifiche – del nuovo governo e quindi passare in aula per l’approvazione.

Quali sono i punti principali del testo approvato in ottobre? E’ vero che modifica e migliora in modo significativo la Direttiva? LEAL dice NO

ECCO INFATTI CHE COSA (NON) CAMBIERA’ per gli animali, se verrà adottato in via definitiva dal Governo nei prossimi giorni:

1 – CANI DI GREEN HILL. Lo stabilimento di Montichiari dovrà chiudere (grande vittoria simbolica per il movimento antivivisezionista e per chi ha condotto con coraggio questa battaglia) MA PER I CANI DI GREEN HILL NON CAMBIERA’ NIENTE perché né la Direttiva né l’emendamento vietano che si sperimenti su di loro. I cani di Green Hill saranno trasferiti in un altro Paese e importati in Italia per i test (punto c).

2 – GLI ALLEVAMENTI DI ALTRE SPECIE ANIMALI. L’unico allevamento a dover chiudere sarà quello di Green Hill. Secondo l’emendamento, infatti, la proibizione di allevare animali da laboratorio riguarda solo cani, gatti e primati (ma in Italia non esistono allevamenti ufficiali né di gatti né di primati!). VIA LIBERA INVECE ALL’ALLEVAMENTO DI TUTTE LE ALTRE SPECIE, a cominciare dai MAIALI TRANSGENICI per la sperimentazione del centro Avantea di Cremona.

3 – CANI E GATTI RANDAGI. Sarà permesso sperimentare su cani e gatti randagi (la Direttiva lo consente, l’emendamento non ne parla).

4 – PRIMATI. Sarà permesso sperimentare sui primati, al pari di topi, ratti, roditori in genere e altri animali, in ogni settore, compresa la ricerca di base (punto b).

5 – CANI, GATTI, SPECIE IN VIA D’ESTINZIONE e SCIMMIE ANTROPOMORFE (Gorilla, orangutan, bonobo, gibboni e scimpanzé). Sarà permesso sperimentare su di loro in tutti i casi in cui lo richiedono le leggi e le farmacopee nazionali e internazionali e nelle ricerche finalizzate alla salute dell’uomo o delle specie coinvolte. Secondo l’emendamento, il governo è tenuto invece a vietare la sperimentazione negli altri casi (quali casi rimangono?), previa autorizzazione del ministero della Salute, sentito il Consiglio superiore di Sanità (punto b).

6 – DIDATTICA ED ESPERIMENTI BELLICI. Sarà permesso sperimentare sugli animali vivi a scopi didattici per l’alta formazione dei medici e dei veterinari nonché negli esperimenti bellici (che cosa bisogna intendere per “alta formazione” dei medici e dei veterinari? Tutto l’iter universitario? I corsi di specializzazione?)(punto e).

7 – ANIMALI GENETICAMENTE MODIFICATI. E’ importante che l’emendamento citi gli animali geneticamente modificati, un tema cruciale volutamente trascurato dalla Direttiva. Ma lo fa in termini troppo poco stringenti perché possa tradursi in norme di sperimentazione e di controllo di un qualche peso. Che cosa significa evocare una normativa “sufficientemente” cautelare? Chi deciderà qual è la portata e che cosa si debba intendere per “sufficientemente cautelare”? (punto d).

8 – ESPERIMENTI SENZA ANESTESIA. Secondo l’emendamento, “Il Governo è tenuto a vietare gli esperimenti che non prevedono anestesia o analgesia, qualora provochino dolore all’animale”. Non è possibile capire che cosa significhi questa frase né a quale categoria di esperimenti si riferisca (punto f).

9 – METODI SOSTITUTIVI. Una vera politica nazionale dei metodi sostitutivi richiede che vengano fissati obiettivi circostanziati e conseguenti parametri di implementazione. Limitarsi a scrivere che ai metodi alternativi si devono destinare “congrui” finanziamenti significa restare nel regno delle buone intenzioni e della libera interpretazione personale. A maggior ragione se poche righe più sotto c’è scritto che il sostegno e lo sviluppo dei metodi sostitutivi NON devono comportare “NUOVI O MAGGIORI ONERI ALLA FINANZA PUBBLICA” (se la finanza pubblica non li finanzia e se il legislatore ci crede così poco, chi mai svilupperà i metodi sostitutivi: i vivisettori medesimi?) (punto a).

Un commento più dettagliato all’emendamento si trova a: http://www.leal.it/diventera-la-vergogna-europea/


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